Che cosa è la fascite plantare: come imparare a riconoscere i sintomi di un disturbo molto diffuso (e doloroso) per prevenirlo e…

 

Oggi ti parlo di una delle patologie del piede più diffuse: la fascite plantare.

Di che cosa si tratta esattamente?  La fascite plantare è una patologia che riguarda i fasci fibrosi della pianta del piede, più o meno nella zona che vedi evidenziata di rosso della figura qui sotto:

fascite plantare

Come riconoscerla?

La fascite plantare è una delle cause più comuni di tallonite. Il dolore è generalmente più acuto al mattino, quando ci si alza dal letto. Dopo aver effettuato i primi movimenti tende a diminuire, per riacutizzarsi dopo essere stati seduti a lungo.

 

A volte compare come un dolore acuto e intenso al centro del tallone, altre volte il dolore si origina al centro della pianta del piede e continua fino alle dita, altre volte ritorna “indietro” e risale fino alla gamba. Anche l’andamento temporale del dolore può essere molto diverso: nei casi più leggeri è un dolore non acuto che permane per tutta la durata della corsa ma che, essendo a bassa intensità, permette comunque di correre. Altre volte è così intenso o localizzato da impedire non solo la corsa, ma anche la camminata.

 

Quali sono le cause della fascite plantare?

Il legamento arcuato del piede funziona come una corda che ammortizza il peso del corpo e i movimenti: quando la tensione è eccessiva il legamento può lacerarsi e infiammarsi, dando luogo alla fascite plantare.

 

Tra le principali cause alla base di questo disturbo troviamo:

  • La pratica di alcune attività sportive come la corsa, il basket, il tennis e il calcio, che sollecitano molto il legamento arcuato del piede.
  • La presenza di particolari conformazioni del piede che possono portare a camminare in una maniera scorretta (come il piede piatto o il piede cavo).
  • L’utilizzo di scarpe non adatte, come ad esempio quelle con la suola piatta, che non forniscono il giusto supporto al legamento arcuato del piede, oppure scarpe con i tacchi alti, che favoriscono la retrazione del tendine d’Achille (dando vita, in entrambi i casi, a un eccessivo stress del tallone e del legamento arcuato).

Altri fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare la fascite plantare sono:

  • L’età (questo disturbo è più comune tra i 40 e i 60 anni);
  • La presenza di sovrappeso o obesità;
  • Lo svolgimento di mansioni lavorative che costringono a stare in piedi per molte ore del giorno.

rischio di sviluppare la fascite plantare

Come prevenire la fascite plantare?

Vediamo ora cosa possiamo fare per prevenire l’insorgenza della fascite plantare. Per riuscirci, è consigliabile:

  • Mantenere il peso corporeo nella norma, per ridurre al minimo lo stress sul legamento arcuato del piede.
  • Utilizzare scarpe adatte all’attività sportiva praticata e non indossare scarpe da ginnastica orami consumate, per avere sempre un buon sistema di ammortizzamento.
  • Evitare il più possibile di indossare scarpe dalle suole piatte e dai tacchi troppo alti
  • Utilizzare dei plantari specifici per far sì che il piede abbia un appoggio corretto, ed evitare in questo modo l’insorgere stesso della patologia

Diagnosi

Il medico effettuerà una visita accurata del piede, durante la quale verificherà la presenza e la sede della sintomatologia dolorosa percepita. Lo specialista potrà anche consigliare esami specifici (come radiografia o risonanza magnetica) per assicurarsi che all’origine del dolore non ci sia un’altra causa (come, ad esempio, una lesione o uno schiacciamento di un nervo).

 

Trattamenti

Tra le terapie previste per risolvere questa condizione, si trovano:

– l’approccio farmacologico, volto ad alleviare i sintomi della fascite plantare mediante la somministrazione di farmaci anti-infiammatori

– l’approccio di “rinforzo” con stretching ed esercizi di rafforzamento

– l’utilizzo di plantari specifici

terapie a base di onde d’urto.

Trattamenti fascite plantare

Non dimenticare anche l’importanza della scelta delle calzature, l’ideale è accompagnare sempre la terapia con l’utilizzo quotidiano di plantari e buona abitudine fare esercizi di stretching della fascia plantare, automassaggio e kinesiotape.

 

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