Le cause, i sintomi e i rimedi per alleviare fastidi e dolori causati dal piede piatto
Il piede piatto (pes planus) è un’alterazione di tipo morfologico del piede caratterizzata da valgismo del retropiede e da una riduzione della cosiddetta volta plantare.
Probabilmente già saprai che il piede piatto è una patologia piuttosto diffusa. Quello che, forse, ancora non sai è che alla nascita tutti ne soffriamo…
Nella prima infanzia infatti il piede è costituito in prevalenza da grasso sottocutaneo, i muscoli sono piuttosto deboli, i legamenti sono ancora lassi e si ha una fisiologica deviazione del calcagno verso l’esterno. Trascorsi pochi anni (mediamente 5 o 6), si assiste a un progressivo assestamento del retropiede, che si sposta verso l’interno, e a un progressivo sviluppo della volta plantare.
I 3 stadi
Possiamo suddividere in 3 stadi la gravità del piede piatto.
- I stadio: pur essendo molto ridotto, l’arco longitudinale è ancora presente. La funzionalità del piede risulta normale, in special modo se esso non è sottoposto ad alcun carico.
- II stadio: l’arco longitudinale non è più visibile. Ed è in questo stadio che compare la sintomatologia dolorosa e inizia un’alterazione morfologica del piede
- III stadio: L’arco longitudinale è completamente mancante e si ha la convessità del bordo mediale del piede.
Cause del piede piatto
La causa principale è da attribuirsi ad una situazione scheletrica, morfologica del piede, già presente in età infantile e nell’adolescenza. In realtà il piattismo non rappresenta una patologia in se per sè, infatti solo una piccola parte dei pazienti che ne sono affetti lamentano una sintomatologia dolorosa.
A causa delle modificazioni morfologiche tipiche del piede piatto, aumentano le probabilità che si presentino nel tempo problemi di tipo artrosico.
Tra i possibili fattori che possono favorire l’insorgenza del piede piatto troviamo:
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Traumi al piede o alla caviglia |
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L’obesità e il sovrappeso |
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L’utilizzo di calzature inadeguate |
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Abitudini posturali errate |
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Predisposizione genetica |
Quali sono i sintomi del piede piatto in età adulta?
Quando i meccanismi di compenso vengono a mancare, il piede piatto diventa sintomatico.
I sintomi più comuni consistono in:
dolore ai piedi,
dolore alla caviglie,
dolore alla ginocchia e iperpronazione.
All’inizio la sintomatologia del piede piatto non è particolarmente fastidiosa, anche se chi è affetto da piede piatto può affaticarsi più facilmente di altri quando cammina o mantiene la stazione eretta.
Progressivamente si inizia ad avvertire la presenza di dolore che dal piede può estendersi fino al polpaccio. Man mano che il tempo passa, il dolore diventa più intenso e cominciano a essere visibili le alterazioni di tipo morfologico; si avvertiranno quindi sempre maggiori difficoltà al momento di eseguire movimenti di flessione e supinazione del piede.
La patologia del piede piatto è inoltre la causa dell’insorgenza di altre problematiche, queste le 5 più comuni:
Come diagnosticare il piede piatto?
Dal momento che all’inizio non sono presenti dei sintomi veri e propri, il piede piatto viene diagnosticato solamente nel momento in cui si verificano problemi di postura o se i movimenti provocano dolore. Una prima valutazione può essere fatta quando il bambino ha circa 3-4 anni. Ovviamente, se vi sono casi familiari, è necessaria valutazione più meticolosa.
Si può diagnosticare la presenza di piede piatto tramite l’esame obiettivo, oppure tramite indagine di tipo strumentale come, per esempio un podogramma e/o una radiografia del piede sotto carico (RX – Radiografia segmenti scheletrici sotto carico) TAC (TAC osteoarticolare) o RM del tarso (RM muscolo scheletrica), per valutare lo stato artrosico delle articolazioni interessate.
Come convivere con il piede piatto?
Se non c’è presenza di dolore per il piede piatto non sia necessaria alcuna terapia; in presenza di sintomi l’approccio terapeutico prevede numerose opzioni, come:
Prima di tutto l’utilizzo di ortesi plantari podologiche (o semplicemente plantari). Tutti concordano sull’assoluta efficacia dei plantari, in quanto essi permettono di migliorare l’appoggio del piede, offrendo un sostegno adeguato. Usare un plantare all’interno della scarpa quotidianamente migliora la postura e l’equilibrio, perchè fornisce le basi di appoggio nei punti carenti. Inoltre se soffri di piede piatto, avrai notato come le scarpe tendono a deformarsi con il tempo, questo perché il piede non riesce a mantenere una posizione corretta. Usare plantari specifici per piedi piatti impedisce alla conformazione del piede di deformare le scarpe perché li supporta nella posizione corretta.
I rimedi più efficaci
- Esercizi di stretching (o allungamento muscolare) per tutti i muscoli della gamba che fanno riferimento al tendine d’Achille
- Utilizzo di scarpe ortopediche per piedi piatti
- Esercizi di ginnastica posturale
- Un periodo di riposo da tutte quelle attività che favoriscono la comparsa del dolore (es: corsa, lunghe camminate ecc). In alternativa, sono consigliati sport come ciclismo o nuoto.
- Intervento chirurgico, che tuttavia è riservato a un numero estremamente limitato di casi.
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